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Convenzioni  ONU

Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità

Con la legge 3 marzo 2009, n. 18 (pubblicata in G.U. n. 61 del 14 marzo 2009) il Parlamento ha autorizzato la ratifica della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità e del relativo protocollo opzionale, sottoscritta dall’Italia il 30 marzo 2007.

La Convenzione sui diritti delle persone con disabilità, approvata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 13 dicembre 2006, rappresenta un importante risultato raggiunto dalla comunità internazionale in quanto, sino ad oggi, non esisteva in materia di disabilità uno strumento internazionale vincolante per gli Stati, se si escludono le Regole Standard ONU sulla disabilità, risalenti al 1993 e prive di forza vincolante.

In questa nuova prospettiva la Convenzione si inserisce nel più ampio contesto della tutela e della promozione dei diritti umani, definito in sede internazionale fin dalla Dichiarazione Universale dei diritti umani del 1948 e consolidatosi nel corso dei decenni, confermando in favore delle persone con disabilità i principi fondamentali in tema di riconoscimento dei diritti di pari opportunità e di non discriminazione.

Nei suoi principi ispiratori la Convenzione non riconosce “nuovi” diritti alle persone con disabilità, intendendo piuttosto assicurare che queste ultime possano godere, sulla base degli ordinamenti degli Stati di appartenenza, degli stessi diritti riconosciuti agli altri consociati, in applicazione dei principi generali di pari opportunità per tutti.

Scopo della Convenzione, che si compone di un Preambolo e di 50 articoli, è quello di promuovere, proteggere e assicurare il pieno ed uguale godimento di tutti i diritti e di tutte le libertà da parte delle persone con disabilità. A tal fine, la condizione di disabilità viene ricondotta alla esistenza di barriere di varia natura che possono essere di ostacolo a quanti, portatori di minorazioni fisiche, mentali o sensoriali a lungo termine, hanno il diritto di partecipare in modo pieno ed effettivo alla società.
Alla Convenzione si affianca un Protocollo opzionale, composto da 18 articoli, anch’esso sottoscritto e ratificato dall’Italia.

Anche nella Provincia di Sondrio, UILDM e TSB attraverso il progetto valtellin@ccessibile si pongono l’obiettivo di far ratificare la convenzione a tutti i comuni del territorio per garantire alle persone disabili il diritto di vivere una vita di pari diritti e pari doveri.

Riportiamo l’Ordine del giorno e il Verbale di Delibera della ratifica da parte del COMUNE DI SONDRIO, nella speranza che tutti i Comuni della Provincia di Sondrio possano prenderne spunto.

CONVENZIONE ONU

ELENCO DEI COMUNI CHE HANNO RATIFICATO LA CONVENZIONE

  • Comune di Ardenno
  • Comune di Buglio in Monte
  • Comune di Campodolcino
  • Comune di Castello Dell’Acqua
  • Comune di Castione Andevenno
  • Comune di Chiavenna
  • Comune di Chiuro
  • Comune di Dubino
  • Comune di Lovero
  • Comune di Montagna in Valtellina
  • Comune di Piateda
  • Comune di Ponte in Valtellina
  • Comune di Sondrio
  • Comune di Talamona
  • Comune di Teglio
  • Comune di Valdidentro
  • Comune di Villa di Chiavenna

Sei vuoi segnalare che il tuo Comune ha ratificato la convenzione o ricevere informazioni scrivi a info@valtellinaccessibile.it

 

Dichiarazione di Norcia

Al termine del Convegno internazionale “Il Parco è di tutti. Il mondo anche”, promosso dal Parco Nazionale dei Monti Sibillini, dalla Federazione Italiani dei Parchi e delle Riserve naturali (Federparchi) e dalla Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap (FISH), che si è svolto a Norcia dal 2 al 4 ottobre 2003, i partecipanti - rappresentanti delle istituzioni, gestori di parchi e di altre aree naturali protette, rappresentanti di associazioni di persone con disabilità, di associazioni ambientalistiche, di organizzazioni sindacali, operatori, progettisti ed esperti – hanno approvato la seguente: 

DICHIARAZIONE DI NORCIA

“Il Parco è di tutti. Il mondo anche”:
principi e impegni per la libertà di accesso alla natura e per la sua fruibilità

PREAMBOLO
Visto

  • la Decisione del Consiglio dell’Unione Europea del 3 dicembre 2001 che ha istituito il 2003 Anno europeo delle persone con disabilità, 
  • la Dichiarazione di Madrid del 2002 approvata in occasione del Congresso europeo sulla disabilità,
  • la Comunicazione della Commissione Europea “Verso un’Europa senza barriere” (284/2000) e la relativa Risoluzione del Parlamento Europeo del 4 aprile 2001,
  • il Trattato di Amsterdam che all’art.13 vieta qualsiasi discriminazione basata sulla disabilità,
  • la Carta Europea dei diritti fondamentali e in particolare gli artt. 21 e 26,
  • la Risoluzione del Consiglio dell’Unione Europea e dei Rappresentanti dei Governi del 20 dicembre 1996 sulle pari opportunità per le persone con disabilità,
  • la Comunicazione della Commissione Europea del 1996 sull’eguaglianza di opportunità per le persone con disabilità,
  • la Raccomandazione del Consiglio dell’Unione Europea del 4 giugno 1998 sul contrassegno di parcheggio per i disabili,
  • la Risoluzione del Consiglio d’Europa del 2001 (Risoluzione di Tomar) sull’introduzione dei principi di progettazione universale nei programmi di formazione dell’insieme delle professioni riguardanti l’ambiente costruito,
  • la Decisione del Consiglio dell’Unione Europea del 2000 per un programma di azione comunitario di lotta alle discriminazioni,
  • il Rapporto europeo del 2003 “Criteri omogenei per una buona accessibilità ai siti turistici ed alle infrastrutture per le persone con disabilità”,
  • la Legge quadro sulle aree protette (legge 6 dicembre 1991, n.394) che agli artt.11, 12 e 14 impegna gli enti gestori dei parchi a disciplinare e a promuovere l’accessibilità dei propri territori e a renderli fruibili per tutti,

Rilevato che

  • la regola n.5 delle Regole standard per le pari opportunità delle persone con disabilità, adottate dall'Assemblea generale dell'ONU il 20 dicembre 1993, fa specifico riferimento alle responsabilità degli Stati per garantire la piena accessibilità degli ambienti costruiti ed esterni, coinvolgendo le persone con disabilità nella definizione degli standard e delle leggi sull’accessibilità,
  • la regola n.18 delle stesse Regole standard assegna alle organizzazioni delle persone con disabilità il ruolo di identificare i bisogni e le priorità, di partecipare alla pianificazione, alla attuazione e alla valutazione dei servizi e delle misure riguardanti la propria vita nonché il ruolo di contribuire alla sensibilizzazione pubblica e all’impegno per il cambiamento,
  • ogni violazione delle Regole standard rappresenta una violazione dei diritti umani delle persone con disabilità,

Tenuto conto 

  • della Dichiarazione di Malaga sul turismo per tutti (1999) e della Carta Europea del Turismo Sostenibile promossa da Europarc (2001),
  • delle strategie dell’ IUCN concernenti l’educazione ambientale e lo sviluppo sostenibile,
  • del Documento di orientamento sulle politiche per il Design for all dell’ANEC,
  • della Carta di Aarhus sull’accessibilità all’informazione sia nei siti web (standard WAI) sia nelle produzioni su vari supporti (testi in braille, sottotitolature, etc.),
  • delle buone prassi sull’accessibilità ai parchi ed agli ambienti naturali sviluppate in tutta Europa e nel mondo,
  • dell’introduzione del SEA (strategic environmental assessment)  all’interno delle politiche comunitarie per l’ambiente,
  • delle raccomandazioni dell’IUCN relative all’educazione ambientale e allo sviluppo sostenibile,
  • dell’accordo di Durban  approvato dal Congresso mondiale dei parchi (2003), 

Considerato

  • il ruolo che possono svolgere i parchi e le altre aree protette nell’offrire ambienti naturali in cui tutti possano vivere il contatto con la natura e con le sue bellezze, nel garantire a tutti la fruizione delle risorse naturali e culturali del territorio, nell’organizzare attività di formazione e di educazione ambientale a cui tutti possano accedere,
  • l’impegno della Federazione Italiana dei Parchi e delle Riserve naturali a porre al centro della propria iniziativa il problema dell’accessibilità e della fruibilità della natura per tutti, 

Tutto ciò premesso, i partecipanti al Convegno internazionale che si è svolto a Norcia nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini dal 2 al 4 ottobre 2003 in occasione dell’Anno europeo delle persone con disabilità 
fanno proprio il messaggio del Convegno “Il Parco è di tutti. Il mondo anche”,
affermano la propria volontà di difendere il patrimonio naturale e culturale dei Parchi,
sottolineano l’importanza dell’incontro avvenuto a Norcia in occasione dell’Anno Europeo tra il mondo dei Parchi e il mondo delle Associazioni delle persone con disabilità che rappresenta il primo passo di un percorso comune,
fissano l’obiettivo di collaborare per attuare i principi dell’ inclusione sociale, della libertà di accesso alla natura e della sua fruibilità e a tal fine
dichiarano quanto segue:

PRINCIPI GENERALI

  • Persona e natura, pur essendo elementi di un rapporto duale, si fondono nell’appartenenza, realizzando un transfer sinergico che deriva dalla reciproca comunione. L’appartenenza rappresenta il fluire della creatività, delle potenzialità e della forza dei sentimenti, traducendo le esigenze individuali in spazi collettivi. 
  • Le diversità umane costituiscono un valore al pari dell’infinità di specie che compongono la natura; pertanto tutti gli interventi devono tenerne conto. 
  • I parchi e in generale le aree naturali protette, sia terrestri che marine, sono laboratori istituzionali, scientifici, di sviluppo sostenibile, di solidarietà, di formazione permanente Essi hanno un ruolo essenziale per contribuire a difendere e valorizzare le ricchezze della terra, per diffondere la cultura del rispetto delle diversità umane, animali, vegetali, per offrire modelli di tutela degli ecosistemi naturali e di inclusione sociale, per dare contenuti concreti al diritto di tutti al godimento dei beni e alla felicità. 
  • L’inclusione sociale basata sulla non discriminazione e sulle pari opportunità garantisce a tutte le persone la possibilità di vivere e godere pienamente dei beni naturali nonché dei beni e dei servizi prodotti dalla società.
  • L’accessibilità è un diritto umano e come tale deve essere garantita a tutte le persone indipendentemente dalle loro condizione e dai loro limiti.
  • La fruibilità della natura e dell’ambiente, nei valori materiali e immateriali, assicura lo sviluppo della personalità e la migliore qualità della vita e pertanto deve essere garantita a tutti con riguardo alle condizioni psicofisiche di ciascuno e nel pieno rispetto degli ecosistemi.
  • Permettere a tutti di vivere l’esperienza della natura, attraverso appropriate azioni tecniche e culturali, rappresenta elemento di qualità che deve caratterizzare la politica complessiva e le singole iniziative dei parchi e delle altre aree protette.
  • Le organizzazioni delle persone con disabilità, anche tramite i loro esperti, devono partecipare ai processi di realizzazione dei servizi e delle misure di accessibilità e di fruibilità della natura: “niente sulle persone disabili senza le persone disabili”.
  • Ogni azione di progettazione, di gestione, di accoglienza, di comunicazione e di formazione nelle aree protette deve tener conto dei principi indicati dalla presente Dichiarazione.
  • Per l’affermazione e l’attuazione di tali principi occorre una vera e propria “metànoia” – cioè un mutamento profondo dei punti di vista, dei sentimenti e dei comportamenti – che operi una radicale trasformazione del concetto e del vissuto della disabilità: dall’attenzione alla condizione di difficoltà della singola persona è necessario passare al riconoscimento che tutte le persone sono diversamente abili e che ciascuna è egualmente importante e quindi alla consapevolezza che esiste il dovere di rendere gli spazi di vita accessibili a tutti, qualsiasi sia la condizione della singola persona.

TEMI CENTRALI

L’accessibilità e la fruibilità dei parchi e delle altre aree naturali protette viene garantita dall’integrazione tra i seguenti sistemi:
a) Progettazione e gestione 
L’obiettivo principale della progettazione e della gestione del territorio deve essere la costruzione di un ecosistema inclusivo e ospitale nel pieno rispetto del patrimonio naturale e culturale che deve poter essere tramandato alle future generazioni. 
Ogni azione deve tener conto del requisito dell’accessibilità e presupporre una programmazione partecipata che integri i diversi strumenti di gestione e controllo del territorio: urbanistici, economici e sociali. 
Al fine di contribuire al raggiungimento di un’effettiva accessibilità un ruolo importante nella programmazione deve essere svolto dai disabili, dalle loro famiglie e dalle loro associazioni con particolare riferimento a coloro che sono espressione del territorio.
La fruibilità della natura e dell’ambiente va estesa a tutti, offrendo a ciascuno il massimo livello di godibilità nel rispetto dell’ecosistema.
La natura deve essere valorizzata nelle sue caratteristiche intervenendo, dove è necessario, con opportune progettazioni inclusive  e con uso di materiali e tecnologie ecocompatibili. 
Gli interventi sugli ambienti e sugli spazi costruiti devono rispettare i principi del “Design for all”.
L’accessibilità si ottiene attraverso una pluralità di soluzioni progettuali e di servizi da realizzare anche in modo graduale per incrementare progressivamente la diversificazione dell’offerta, il comfort, l’efficacia e l’efficienza dei servizi e di ottenere maggiori benefici a fronte di un minor costo d'investimento.
Al fine di individuare le caratteristiche necessarie per assicurare l’accessibilità e la fruibilità dell’ambiente e della natura alle persone con diverse tipologie di disabilità è opportuno redigere apposite linee guida di cui i gestori delle aree protette e gli altri soggetti competenti possano tener conto nella programmazione e nella realizzazione degli interventi.
Al fine di consentire una libertà di scelta nella fruibilità della natura e dell'ambiente sono necessarie adeguate informazioni sulle condizioni del territorio e dei servizi esistenti.
Un sistema accogliente può offrire opportunità di lavoro e di imprenditorialità in grado di promuovere anche l’integrazione delle persone con disabilità.  
b) Accoglienza
I visitatori dei parchi e delle altra aree protette devono poter trovare un sistema turistico accogliente e di qualità. Nella realizzazione di tale sistema occorre coinvolgere le varie componenti del parco e del territorio e tener conto dei diversi bisogni del visitatore.
La qualità dell’offerta turistica, anche ai fini dell’ottenimento delle certificazioni ufficiali di qualità, deve includere l’accessibilità. 
La dichiarazione di accessibilità di un parco non è un attestato generico, ma deve comportare l’effettiva fruibilità delle risorse naturali e culturali del territorio, una cultura diffusa di ospitalità e di inclusione, la formazione costante degli operatori, gli strumenti di informazione e comunicazione, un’adeguata mobilità, un’offerta differenziata di opportunità per quanto riguarda la ricettività, la ristorazione, la sentieristica, lo sport e in genere le attività culturali e ricreative.
L’accessibilità rappresenta una crescita culturale e un modo di porsi e di essere da radicare nel tempo e nella storia dei luoghi e delle persone.
I bisogni delle persone con disabilità impongono una rivisitazione dell’efficacia delle prestazioni di un parco naturale.
Accanto alla tutela della natura ogni parco deve diventare garante del diritto per tutti alla vacanza, alla ricreazione e al godimento delle risorse naturali e culturali del territorio.
Il grado di soddisfazione del visitatore con disabilità deve diventare parametro di valutazione del sistema di accoglienza di un parco e dell’efficacia della sua azione.
La comunicazione di servizi accessibili di un parco offre un valore aggiunto in termini di promozione e di qualità.
L’immagine di un parco, così come viene percepita dai visitatori, deve essere caratterizzata oltre che dagli elementi legati alla sostenibilità anche da quelli relativi all’accessibilità: i parchi possono così diventare luoghi privilegiati del turismo per tutti.
L’offerta di prodotti e di servizi accessibili potrà accrescere la presenza turistica nei parchi 
c) Informazione e comunicazione
L’informazione sulle condizioni di accessibilità permette a chiunque la scelta e l’organizzazione della visita a seconda delle proprie aspettative, condizioni e limiti.
L’informazione deve essere oggettiva, verificata, attendibile e completa, deve riguardare le caratteristiche e le condizioni del territorio e dei servizi esistenti e non deve limitarsi a una valutazione di generica accessibilità.
L’informazione deve essere fornita in modo personalizzato, secondo i bisogni delle singole persone. Deve perciò tener conto di tutte le esigenze, ivi comprese quelle finora meno considerate, quali le disabilità invisibili e quelle intellettive.
La comunicazione è uno strumento per far conoscere i valori di un territorio, consentire libertà di scelta nella fruibilità, incentivare scelte, creare atteggiamenti favorevoli. 
La comunicazione sull’accessibilità dei parchi deve essere inserita negli ordinari strumenti di informazione, deve essere offerta in formati accessibili a tutti e deve creare aspettative reali. 
Il sistema di comunicazione dei parchi deve dotarsi di strumenti per l’ascolto sociale, quali sportelli, indagini, forum, tavoli di lavoro, anche in relazione ai temi legati all’accessibilità. 
d) Educazione e formazione 
Le aree naturali protette propongono un’esperienza intensa e non un uso intensivo e consumistico della natura e dell’ambiente. Esse rappresentano uno strumento formativo capace di ricondurre all’unità del sapere, di facilitare la conoscenza dei valori del territorio, di stimolare la condivisione dell’impegno a conservarli. 
Le aree naturali protette costituiscono una risorsa educativa a disposizione di tutti: gli enti gestori pertanto hanno il dovere di consentire a tutti di accedere a tale risorsa.
Devono essere assicurate, con particolare attenzione ai temi dell’accessibilità, la formazione permanente degli operatori delle aree naturali protette e l’integrazione delle competenze tra tutti gli attori sociali: educatori, operatori dell’accoglienza, operatori economici, associazioni e cooperative del territorio con particolare riferimento a quelle che operano nel settore della disabilità. 
Devono essere promosse linee guida per l’elaborazione partecipata e condivisa di piani di azione per l’accesso all’educazione e alla formazione ambientale da parte delle  persone con disabilità secondo principi generali comuni a tutte le aree protette; tali linee guide devono essere applicate nel rispetto delle specificità di ogni area e tenendo conto di tutte le diversità dei fruitori.
Nella progettazione e nella realizzazione degli interventi per l’educazione e per la formazione ambientale devono essere valorizzate le esperienze e le sensibilità delle persone con disabilità. 
Le strategie per la qualificazione delle risorse umane devono essere caratterizzate dalla continuità delle iniziative educative, dal monitoraggio e dalla valutazione sistematica degli interventi, dallo scambio delle esperienze e dalla diffusione delle buone pratiche. 

IMPEGNI

A - I partecipanti al Convegno internazionale di Norcia “Il parco è di tutti. Il mondo anche” chiedono: 

all’Unione Europea di 

  • definire una specifica politica comunitaria per le aree naturali protette;
  • prevedere nel SEA (strategic environmental assessment) il requisito dell’accessibilità;
  • richiamare nei principi di sostenibilità ambientale il principio di accessibilità;
  • introdurre nei programmi europei particolare attenzione alla fruizione della natura per i cittadini con disabilità;
  • rendere disponibili risorse per finanziare iniziative per la fruibilità della natura per tutti e lo scambio di buone pratiche;
  • prevedere, nelle proposte del gruppo europeo di esperti sull’accessibilità, specifiche clausole per l’accessibilità alle aree naturali protette da includere in una direttiva europea sull’accessibilità;
  • includere una specifica menzione sull’accessibilità e fruibilità per tutti dei parchi e delle altre aree naturali protette nelle conclusioni del 2003, Anno europeo delle persone con disabilità;
  • dare inizio alla discussione su una direttiva di non discriminazione in materia di disabilità come conclusione dell’Anno europeo;
  • promuovere azioni di formazione sull’inclusione sociale in tutti i paesi membri;
  • introdurre azioni di mainstreaming all’interno delle politiche europee sul turismo che promuovano il turismo per tutti e che diffondano standard di accessibilità e di fruibilità della natura per tutti, anche con riferimento ai principi contenuti nella Carta Europea del Turismo Sostenibile;

agli Stati membri dell’Unione Europea di 

  • introdurre standard di accessibilità e di fruibilità della natura per tutti, e in particolare per le persone con disabilità, in tutte le politiche, regolamentazioni tecniche, azioni e programmi che siano indirizzati allo sviluppo sostenibile, alla tutela ambientale, alla gestione dei parchi e delle aree naturali protette;
  • promuovere, all’interno delle politiche nazionali sul turismo, specifiche azioni di mainstreaming che promuovano il turismo per tutti e favorire azioni e programmi che diffondano standard di accessibilità e di fruibilità della natura;
  • promuovere le buone prassi e la formazione del personale dei parchi, dei tecnici e degli operatori;

ai Comuni e agli altri Enti Locali di 

  • realizzare in sinergia con gli enti gestori delle aree naturali protette, a partire dai Piani pluriennali economico-sociali, una programmazione che garantisca la creazione di sistemi inclusivi e ospitali;
  • assumere nei propri interventi l’obiettivo dell’accessibilità e della fruibilità del territorio;

agli Enti gestori dei parchi e delle altre aree protette, terrestri e marine, di 

  • includere nei propri statuti e regolamenti clausole e norme tecniche che prevedano l’accessibilità del territorio per tutti;
  • promuovere l’uso di materiali e di tecnologie ecocompatibili nella rimozione delle barriere che ostacolano l’accessibilità;
  • valorizzare le esperienze e la sensibilità delle persone con disabilità, delle loro famiglie e delle loro associazioni, soprattutto di quelle che vivono e operano nel territorio;
  • definire procedure di coinvolgimento delle organizzazioni di persone con disabilità e dei loro esperti per le azioni che garantiscono l’accessibilità e la fruibilità dell’ambiente e della natura e in particolare per la valutazioni dei bisogni e degli interventi, per la progettazione, per il monitoraggio e per la valutazione degli interventi;
  • garantire una gestione che tenga costantemente presente l’obiettivo dell’accessibilità e della fruibilità e che utilizzi strumenti di ascolto sociale per incrementare progressivamente la fruibilità del territorio;
  • svolgere attività di formazione e aggiornamento del proprio personale nel campo dell’accessibilità e della fruibilità;
  • realizzare servizi di informazione, orientamento ed educazione che consentano a tutti i cittadini di accedervi in condizioni di pari opportunità;
  • diventare garanti del diritto di tutti al godimento del territorio e dei suoi valori e assolvere così, anche con riguardo ai temi dell’accessibilità, alla propria funzione di laboratori in grado di realizzare modelli validi anche per il resto del territorio;

alla Federazione europea dei Parchi (Europarc), alle associazioni dei parchi dei singoli paesi, all’Associazione italiana dei Comuni dei Parchi, all’UICN e alle altre organizzazioni internazionali che operano nel settore delle aree protette, alle associazioni ambientalistiche, alle organizzazioni sindacali di 

  • promuovere i principi contenuti nella presente Dichiarazione;
  • sostenere i parchi e le aree protette nella loro azione volta ad attuare tali principi.

 
B - Il sistema italiano dei parchi, rappresentato dalla Federparchi, e le Associazioni italiane delle persone con disabilità, rappresentate dalla FISH e dalla FAND, si impegnano a

  • operare congiuntamente per attuare i principi contenuti nella presente Dichiarazione e per affrontare i temi in essa indicati;
  • dar vita a un tavolo permanente di discussione e di proposta al quale partecipino le istituzioni comunitarie, nazionali e regionali, le associazioni ambientalistiche, le organizzazioni sindacali e tutti gli altri soggetti interessati;
  • richiedere l’impegno delle istituzioni competenti per attuare interventi di carattere sia normativo che finanziario in grado di consentire ai parchi e alle altre aree protette di tradurre il principio dell’accessibilità in azioni concrete;
  • promuovere le buone prassi che in materia di accessibilità si stanno sviluppando e in particolare quelle che prevedono il coinvolgimento delle persone disabili, delle loro famiglie e delle loro associazioni nella progettazione dell’accessibilità del territorio sull’esempio del progetto “Forum civico per un parco naturale accogliente”, promosso dall’Associazione Tetraparaplegici di Terni e dal  Parco Nazionale dei Monti Sibillini, che è stato selezionato tra i progetti italiani dell’Anno europeo delle persone con disabilità.

Norcia, 4 ottobre 2003